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La Russia ha improvvisamente fatto esplodere il mercato globale dei prodotti petroliferi

Quest’anno, la Russia ha improvvisamente sconvolto il mercato petrolifero globale annunciando il divieto di esportazione di gasolio e benzina. La decisione, presa immediatamente e senza preavviso, ha causato shock e nervosismo nei mercati petroliferi di tutto il mondo.

Secondo i dati di Bloomberg, prima di questo evento la Russia esportava più di un milione di barili di gasolio al giorno. Questo divieto potrebbe seriamente interrompere la fornitura non solo di gasolio, ma anche di benzina, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno. La portata e la durata di questo divieto determineranno quanto profondamente colpirà l’economia globale e il settore energetico.

Quest’anno la Russia è stata il più grande esportatore marittimo di diesel al mondo, spedendo più di un milione di barili al giorno. Questa è la quantità che il mercato perderà in breve tempo ed è approssimativamente pari al volume necessario per soddisfare la domanda di tutta la Germania.

Ma perché è stata presa una decisione del genere e quali potrebbero essere le conseguenze?

Le autorità russe hanno annunciato che il divieto di esportazione di prodotti petroliferi è temporaneo e mira a frenare l'aumento dei prezzi dei carburanti sul mercato interno. Tuttavia, gli analisti temono che l'intero volume di gasolio destinato al mercato interno possa essere troppo grande per essere assimilato. In questo caso parte del gasolio potrà essere inviato allo stoccaggio.

Alcune raffinerie di petrolio russe sono in fase di ristrutturazione, il che sta indebolendo anche la capacità del paese di trasformare tutto il petrolio che produce.

Sebbene il divieto entrerà in vigore dal 21 settembre, non avrà effetti immediati o catastrofici. Secondo la decisione, saranno esentate dal divieto le spedizioni di prodotti petroliferi già in fase di esportazione o con documenti per il trasporto marittimo. Ciò significa che le forniture diminuiranno gradualmente.

La domanda principale è quanto durerà questo divieto e quali saranno le sue conseguenze a lungo termine per l’economia russa e globale.

La Russia afferma che il divieto è temporaneo, ma data l’entità del consumo di diesel e benzina sul mercato globale, la ripresa delle esportazioni sarà difficile. Considerata l’importanza di questi prodotti petroliferi per l’economia e l’industria, chiudere semplicemente il rubinetto per un lungo periodo di tempo può causare notevoli problemi.

Molte industrie funzionano con il carburante diesel, compresi i trasporti, l’agricoltura, l’industria e l’edilizia. Pertanto, un’interruzione dell’offerta potrebbe colpire un’ampia gamma di settori economici.

"È tutta una questione di durata", afferma Eugene Lindell, responsabile della raffinazione presso la società di consulenza FGE. "Le raffinerie russe saranno probabilmente in grado di operare ancora per un mese prima di dover chiudere per mancanza di stoccaggio." Ciò significa che se il divieto dovesse durare a lungo, potrebbe portare a gravi carenze di carburante.

Il mercato globale del gasolio era già sotto pressione prima di questa decisione russa. La riduzione dell’offerta di petrolio greggio da parte dei paesi OPEC+ e l’aumento della domanda di prodotti petroliferi a seguito della graduale ripresa economica dopo la pandemia hanno causato un aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Pertanto, anche prima del divieto russo, i prezzi del gasolio e della benzina erano già alti.

Nonostante la natura inaspettata del divieto e il disagio iniziale nei mercati, la reazione dei mercati è stata relativamente tiepida. I prezzi del carburante diesel sono aumentati leggermente, ma non hanno raggiunto livelli critici. Tuttavia, ciò potrebbe anche indicare che alcuni operatori di mercato nutrono dubbi sull’impatto reale del divieto.

Nonostante l’aumento dei prezzi del gasolio, questo evento non ha causato il panico sui mercati mondiali. La situazione potrebbe cambiare se il divieto dovesse protrarsi a lungo o se emergessero ulteriori fattori che rendono difficile il ripristino delle forniture.

Un altro aspetto di questa situazione è la natura globale del mercato diesel. Se la Russia riuscisse a ridistribuire le sue forniture ad altri paesi, ciò potrebbe causare carenze in altre regioni del mondo, tra cui Europa e Turchia. Di conseguenza, i fornitori di altri paesi potrebbero aumentare i volumi di fornitura per compensare le perdite. Ciò potrebbe portare a cambiamenti nei flussi commerciali e nei prezzi globali del diesel.

Molto dipenderà da quanto durerà questo divieto. Se è relativamente breve, il mercato potrebbe essere in grado di riprendersi e i prezzi scenderanno. Tuttavia, se il divieto dovesse durare a lungo, potrebbe causare seri problemi all’economia russa e al commercio globale di prodotti petroliferi.

La Russia potrebbe dover affrontare pressioni da parte dei suoi partner dell’alleanza commerciale e di altri paesi che dipendono dalle forniture di diesel russe. Ciò potrebbe spingere la Russia a riconsiderare la propria politica e decidere di riprendere le esportazioni di gasolio.

 

Quest’anno, la Russia ha improvvisamente sconvolto il mercato petrolifero globale annunciando il divieto di esportazione di gasolio e benzina.

 
 

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